Erano giorni folli,
giorni per capire cosa può esser la follia.
Furono giorni brevi,
il cui ricordo ancora mi appartiene
come il più lungo dei miei desideri.
Furono istanti
quelli in cui il piacer tuo divenne il mio
come segreto scambio di un’alchimia
la cui formula però
non mi fu dato conoscere,
non è mai stata mia.
E se adesso ancora il pensier mio si strugge
al rammentar quel godimento,
se trastulla i miei pensieri
persino questo languido tormento,
se adesso bramo le tue carezze lievi
e forte ancora è il tuo richiamo…
forse, io t’amo?