Impenetrabile la tua anima
mascherata del nulla che ha mostrato,
ha celato la sostanza
e negandomi l’essenza,
mi ha spinta a naufragare
in mari ignoti
di acque travolgenti e sconosciute…
E lì mi hai perso
e lì ti ho perso,
annegando minuti e ore
senza salvare i margini
o rievocare il bello,
ma l’assoluta assenza.
Breve e fugace
inaspettato e magnifico il naufragio,
poi, capo chino al volere degli dei,
invidiosi forse
beffardi ne son certa,
da tal felice godimento mi portano lontano
con l’ordine supremo che da te mi riconduce,
e ancora a vagare nel tuo limbo
io, col mio misero tormento.