Privami, oh Dio, di ogni sentire, il tatto toglimi che io non possa più nemmeno sperare di riprovare sulla mia pelle, la bellezza di ogni sua carezza. La vista toglimi, così che io la smetta di bramare di poter incontrare gli occhi suoi negli occhi di ogni altro qualsiasi possibile mortale. Che io non possa più avere il piacere dell’olfatto, la cui magia dalle narici al cervello mi raggiungeva il cuore rammentandomi il suo odore. Il respiro bloccami, Tu che lo puoi fare, così che io per lui, non possa più nemmeno sospirare! Privami dell’udito, ora che tendendo l’orecchio ad ogni possibile dire, mai più potrebbe giungere parola melodiosa al mio sentire. Anestetizzami anche il gusto, che io non possa nemmeno rammentare dei baci suoi il sapore, quando si andava fondendo con il salato sapore del mare. Poi fermami quest’inutili battiti, oh Dio, ora che so che il cuore mio, di quell’amare, mai più potrà pulsare. Toglimi anche l’anima, però, non lo dimenticare… sennò con quella continuerei a pregarti di potermelo ridare.
Dipinto di Lamberto Melina
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